Grano Antico, spieghiamo perchè tornare al passato costa di più, di Marisa Canzoneri.
Buongiorno, felicissimi.
Oggi un articolo “serio” ed estremamente interessante che ben si concilia con la missione che ci siamo dati, quella di far rivivere in chiave moderna l’arte, le tradizioni e la cultura della nostra Palermo e della nostra Sicilia.
Oggi infatti si parla di cibo, cultura e tradizioni: andremo insieme alla riscoperta dei grani antichi, di quei grani dimenticati nel tempo perchè l’evoluzione culinaria e dei gusti aveva spinto il consumo verso le farine “bianche”, raffinatissime (nel senso di fortemente lavorate) e pertanto private di elementi (pensiamo alle crusche, al germe) la cui assenza ha pesato, e di molto, sull’aumento delle intolleranze alimentari, dell’obesità, del diabete etc.
La nostra amica Marisa Canzoneri, ci “regala”, permettendone la condivisone qui sul nostro blog, il suo bellissimo articolo sui grani antichi. Uno straordinario viaggio di riscoperta di sapori antichi, di tradizioni agricole della nostra terra, nato non solo – per dirla con le parole di Marisa – dal rigoroso approccio scientifico legato alla sua professione di agronomo, ma anche dalla sua personale esperienza di coltivatrice e produttrice di buonissima pasta e dagli “scambi” con il pubblico.
Ci parlerà di Tumminia (forse oggi il più conosciuto), di Russello, Maiorca, Perciasacchi, Senatore Cappelli e…. leggete per intero il suo articolo.
A presto! (mm)
(foto dal blog, ne sconosciamo l’autore)