Capitale della tolleranza. Booku Ndal !
Palermo è la Spagna, i Mori, gli Svevi, gli Arabi, i Normanni, gli Angioini, Non c’è altro luogo che sia Sicilia come Palermo.
La prendo alla lontana, comincio con Pippo Fava – di cui proprio ieri ricorreva l’anniversario dell’omicidio – e la sua stracitata descrizione di Palermo de “I Siciliani” dell’ormai lontano 1983.
Palermo, si sa, è la città dalle mille contraddizioni, è la città del “ciaffico” come problema principale, è la città della bellezza abbacinante del suo itinerario arabo normanno contrapposto allo squallore delle sue degradate periferie.
Palermo è la città che fa morire un clochard nella notte in cui tutti festeggiano l’arrivo del nuovo anno, ma è anche la città dell’accoglienza.
Palermo, come il resto della Sicilia, ha accolto e continua ad accogliere i migranti che fuggono dai loro paesi, costretti da guerre, pestilenze, sfruttamento, povertà.
Sono decine di migliaia i migranti sbarcati a Palermo e tra questi tantissimi “minori non accompagnati”.
Al momento, ci racconta la nostra amica Alessandra Puccio, ci sono circa 500 minori non accompagnati, con 100 tutori volontari già nominati dal giudice tutelare
La città, inoltre, sta portando avanti grazie al garante per l’infanzia Pasquale D’Andrea e all’UNICEF un progetto pilota di sostegno ai tutori unico in Italia.
In questa realtà, un gruppo di ragazzi, Ospiti della Comunità per minori non accompagnati ASANTE, da un anno scrivono canzoni e cantano insieme Grazie al prezioso aiuto degli educatori della comunità Asante e del musicista Riccardo Simoncelli in qualità di producer, hanno realizzato delle canzoni nei cui testi raccontano la loro condizione di minori stranieri non accompagnati, la voglia di esprimere il loro bisogno di futuro, di difendersi dai pregiudizi, l’amore per la musica e la danza. (*)
Manneh Sarjo 18 anni nato in Gambia, Ismaila Kouyate 17 anni, 18 anni l’11 gennaio nato in Senegal, Sakho Yakuba 18 anni nato in Senegal hanno creato il gruppo Booku Ndal, che da poco si è esibito con successo in alcune piazze palermitane ed è stato ospite del concerto /evento della notte di San Silvestro 2017 a piazza “Politeama” (Castelnuovo/Ruggero Settimo)
Perché Booku Ndal? Un nome evocativo, rappresenta una brocca da cui si beve tutti insieme.
Dice Manneh :- Abbiamo scelto questo nome perché ci piace questa idea di comunità. Siamo diventati amici ascoltando musica insieme, e da lì abbiamo cominciato a fare qualsiasi cosa insieme. Poi a Mbay Fall è venuta l’idea di fare musica come una crew, ci abbiamo provato e dopo la nostra prima esibizione di fronte a un pubblico vero ci siamo detti: “Perché non farlo seriamente?”
Ed a Palermo, città che li ha accolti e li ospita, hanno regalato una delle canzoni di oro maggior successo: Palermo, appunto:
Cantano in italiano, francese, inglese, mandinka, fula e wolof.
E allora forza, ragazzi ! felicissimi di avervi tra noi !
(*) dalla loro presentazione.