Alessandro e Massimo, la versione di Paola
Comincia con la complicità di un amico lontano, ma felicissimo anche lui, un pomeriggio diverso, Antonella, Marcello (avrei voluto scrivere ‘i Marcelli’, ma all’ ultimo minuto quello silenzioso non ce l’ha fatta a raggiungerci), Arcangela e la sottoscritta, che insieme incontriamo Alessandro e Massimo.
Un incontro studiato, ma solo nella parte embrionale, qualcosa che nell’ immaginario di chi l’ha accettato, doveva essere uno scambio di ‘domande-risposte’, magari un po’ sterile, e che io, invece, immaginavo come un racconto di vita, inframmezzato da domande che sarebbero salite spontanee (gli altri felicissimi non so, ognuno racconterà)….
Invece… non è stato certo il primo, ed è stato assolutamente più del secondo… è diventato un aperitivo tra amici, con battute, risate, sorrisi, qualche commozione e molte emozioni.
Ci sono stati certamente due mattatori, Marcello, catalizzatore, e Massimo, che ha riempito il tempo con discorsi seri travestiti da sciocchezze, ma che proprio per questa loro finta leggerezza ti entravano dentro e lì restavano. … Massimo si definisce ‘operatore e basta’… poi, si sceglie al momento di cosa c è bisogno, operatore turistico, sociale, volontario… a me piace definirlo ‘operatore della vita’, perché ne ha tanta dentro, celata sotto l’allegria..
E poi c era Alessandro, il motivo per cui tutto è nato..
Alessandro, eclettico quanto il compagno, ma pacato quanto l’altro estroso… l’architetto, l’autore teatrale, lo scrittore intimista…
quello che solo quando lo leggi, ti permette di guardargli dentro.
Quella sera, invece, preferiva guardare lui, attentamente, ognuno di noi, e capivi che stavolta stava lui leggendoti dentro, silenziosamente, accuratamente, fintamente assente, mentre il suo compagno reggeva la scena… si completano, quei due… uno attira l’attenzione, l’altro la fugge, uno fa discorsi seri con la voce, l’altro con gli occhi e con i suoi scritti, ma si sente che vivono la vita dalla stessa parte, a favore del più debole..
Alessandro, dicevamo… l’ho definito al telefono ‘una bella realtà di Palermo’, e lui si è schernito, ringraziandomi… non era una frase fatta… lui e Massimo sono riusciti a stravolgere, in positivo, il mondo degli affidi, smontando infrastrutture burocratiche e luoghi comuni secolari, mettendoci la faccia e l’anima.
Soci da sempre dell’ AFAP, si sono rimboccati le maniche ed agito in prima persona, ospitando minori in difficoltà nella loro casa, a volte lasciandoci un pezzo di cuore, come si è evinto in un momento ‘serio’ dell’incontro, quando si è parlato dell’ ultimo libro di Sandro e del bambino a cui era dedicato, e gli occhi di tutt’e due si sono velati, mentre dicevano di avere ancora a casa una busta ‘sigillata’, con dentro tutti i suoi giocattoli.. (non se ne sono liberati, no, né li hanno riciclati, è stato il mio pensiero), hanno aperto le porte della propria vita a Marco, adolescente con un passato difficile alle spalle, oggi giovane uomo realizzato, ma che ancora li considera la propria famiglia.
Hanno coinvolto all’ affido tante persone, ognuno dei due esprimendosi nel modo che gli era più congeniale, con entusiasmo ed allegria Massimo, e scrivendo di sé, della propria esperienza e delle proprie emozioni Alessandro, scrittore atipico, timido, riservato, che non parla… le sue parole le affida ai libri e agli occhi…lo leggi, lo guardi, e ti parla al cuore..
Da giovedì sera mi sento più ricca.
Alessandro e Massimo… Amore al cubo, ognuno per l’altro, tutti e due per il prossimo e per la vita in tutte le sue declinazioni.
P.S.: un enorme grazie al mio ‘gancio’ fuorisede, per combinazione Marcello anche lui….
Paola
(Paola Pace La Pegna)
http://www.palermofelicissima.it/2018/02/25/alessandro-massimo-marcello-mussolin/
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