Un segreto del … cazzillo, di Riccardo Quadrio
Domenica scorsa, verso le sette di pomeriggio, fui preso dalla smania di un palermitanissimo panino con le crocché… le così dette – con rispetto parlando – “cazzìlli”.
“Sì, sono buonissime… si possono fare pure a casa, ma se non ci metti l’uovo e il pangrattato al momento di friggerle ti si grapono tutte!”
Non è vero. Gli ingredienti sono solo tre: patate, sale e prezzemolo.
Il metodo me lo spiegò, circa 40 anni or sono, “u Zu’ Panella” (come irriverentemente veniva appellato da noi studenti dell’ I. T. G.” Filippo Juvara”), friggitore ambulante che svolgeva la sua attività, dalle 10,00 alle 11,00 con il suo fidato Motoape verde acqua, in via Giuseppe Ingegneros…
Quando un giorno gli raccontai che a mia madre le si spaccavano tutte, e gli espressi la mia curiosità sul fatto che lui riuscisse a farle perfette, con quei soli tre ingredienti di cui sopra… Iddu si taliò intorno, per controllare che non ci fosse nessuno che potesse attentiare, e mi confidò il suo segreto… “Lo dico a tìa, solo perché mi pari un picciutteddu giustu, e sacciu che non ce lo vai a dire a nuddu…
Domani devi fare le crocché? Le patate, che devono essere chiddi vecchie, le devi mettere a bollire oggi pomeriggio… Li sbucci, e li metti nel “frigider” in uno scolapasta, fino all’indomani… Impasti tutte cose con sale e prezzemolo, e li friggi. Quando te li mangi, poi vieni qua e mi dici se ti cuntai fissarie… ”
Picciotti, ‘u Zu Panella ragione aveva!
(Però, mi raccomando, omertà assoluta… che il segreto resti fra di noi, sul Web…)
Riccardo Quadrio
Un segreto del … cazzillo, di Riccardo Quadrio