L’odore di Mondello, di Paola Pace La Pegna
Le parole del mio amico Marcello hanno riportato a valanga nella mia testa i momenti belli della vita.
Come l’ ‘odore’ di Mondello.
I palermitani sanno che quel profumo è unico ed inconfondibile… Quel misto di fiori e salsedine che raggiunge l’acme al mattino, quando il sole non è ancora alto e personalmente mi ricorda le domeniche mattina estive della infanzia, quando papà ci portava a fare il bagno molto presto, che l’ acqua era ancora freddissima, ma ci piaceva tanto, e la spiaggia era tutta per noi, e poi, dopo esserci asciugati al primo sole, la mattinata si concludeva con un altro dei profumi inconfondibili…
Il pane e panelle caldo, mangiato sulla panchine di pietra del lungomare, ancora avvolti nei grandi asciugamano..
Poi l’ odore delle pomelie, che ad inizio estate occhieggiano da tutti i balconi della nostra città, che siano terrazzi enormi o piccoli quadrati di mattonelle che appena contengono due persone, non importa… In un angolo almeno una ‘grasta’ con quel fusto legnoso che protende i suo rami verso l infinito, e profuma il cielo, si trova sempre.
E come non ricordare, molto più prosaicamente, il profumo dello ‘spincione’, che è unico e solo, e che non c’entra niente con quello, seppur buonissimo, che facciamo a casa o compriamo in teglia al panificio.
No. Quello delle lambrette e degli ‘sfincionari ambulanti’ è un altro profumo. Un altra cosa ..
In questo periodo storico ‘sospeso’ e pericoloso, ognuno ha TEMPO.
Quel tempo che in momenti normali si insegue, e spesso dietro la sua mancanza ci si trincera, purtroppo o per fortuna, adesso c’è, ed allora possiamo usarlo per questo ‘viaggio olfattivo’ che diventa un viaggio della memoria, perché se chiudi gli occhi e ti soffermi, ti pare quasi di risentirli, quei profumi, e rivivere quei momenti, che siano stai vissuti o mezzo secolo fa..