La Befana

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di Antonella Ferraro

Secondo alcune ricerche, in origine la Befana simboleggiava l’anno appena trascorso, un anno ormai vecchio, proprio come la Befana stessa. E i doni che questa distribuiva erano simbolo di buon auspicio per l’anno entrante. Nella tradizione cristiana, la storia della Befana è sostanzialmente legata alla visita dei Re Magi – saggi astrologi che giunsero dall’Oriente a Gerusalemme – alla grotta di Gesù Bambino, definito il “re dei Giudei”.

Si narra infatti che in una fredda notte d’inverno (nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio) i Re Magi – Baldassarre, Gaspare e Melchiorre – erano diretti a Betlemme per conoscere Gesù Bambino e per portargli in dono oro (per omaggiare la regalità del Bambino), incenso (per ricordare la sua divinità) e mirra (per il sacrificio e la futura morte dell’uomo Gesù, la mirra è un unguento profumato usato in antichità per la mummificazione e la conservazione dei defunti); ma questi non riuscivano a trovare la strada.

A questo punto la leggenda vedrebbe due versioni della vicenda: da un lato vi è chi sostiene che i Re Magi chiesero informazioni ad una vecchietta incontrata per strada, dall’altro vi è invece chi afferma che i tre si fermarono a bussare alla porta di un’anziana per chiedere indicazioni sulla strada da percorrere.

Ad ogni modo, ottenute le indicazioni necessarie, i Re Magi chiesero all’anziana signora di unirsi a loro per andare a rendere omaggio al Bambino Gesù, ma questa si rifiutò. La vecchietta però si pentì della sua decisione, così preparò un cesto pieni di dolciumi e si mise a cercarli, non riuscendoci. Allora cominciò a fermarsi in ogni casa in cui si imbatteva donando ad ogni bambino dei dolci, nella speranza che uno di questi fosse Gesù Bambino. E da quel giorno, ogni anno in quella notte, fa il giro del mondo, di casa in casa, lasciando doni ai bambini per farsi perdonare.

Ma vi sono anche altre credenze: una, ad esempio, collega la Befana ad un’antica festa romana che si svolgeva in inverno in onore di Giano e Strenia (rispettivamente il dio che presiedeva gli inizi, “gennaio” deriva infatti dal suo nome, e la divinità simbolo del nuovo anno, di prosperità e buona fortuna) e durante la quale ci si scambiavano dei doni.

Un’altra, invece, ricollega la storia della Befana ai riti propiziatori pagani legati ai cicli stagionali e alla dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno. Secondo questa leggenda, nelle dodici notti successive al solstizio d’inverno, gli antichi Romani credevano che sui campi coltivati volassero delle figure femminili, al fine di ingraziarsi la fertilità dei futuri raccolti. Secondo alcuni, tale figura femminile fu dapprima identificata come Diana (dea lunare legata alla cacciagione e alla vegetazione), mentre secondo altri fu associata ad una divinità minore chiamata Sàtia (dea della sazietà) oppure ad Abùndia (dea dell’abbondanza).”

Alcune curiosità:

Perché si festeggia il 6 gennaio la Befana?

È la festa cristiana che celebra la prima volta che Gesù venne mostrato al pubblico e visitato dai magi. Il 6 gennaio è la festa cristiana dell’Epifania, che celebra il giorno in cui, secondo i Vangeli, Gesù Cristo si mostrò in pubblico per la prima volta (il termine viene dal verbo greco ἐπιφαίνω, mostrarsi).6 gen 2022

Cosa significa la festa della Befana?

L’Epifania è una festa religiosa cristiana, che celebra il giorno in cui Dio rivelò agli uomini la nascita di suo Figlio, rivelazione che venne fatta ai Re Magi richiamati da lontano a Betlemme dopo aver visto sorgere la stella annunciata dall’Antico Testamento.

Come si chiama il marito della Befana?

Stiamo parlando di Sant’Antonio Abate che, secondo una vecchia filastrocca, era proprio un marito fedele affettuoso per la befana, pronto ad aiutarla nel gravoso compito di portare i doni ai bambini.

Cosa si fa durante l’Epifania?

Il termine “epifania” deriva dal greco antico e significa “manifestazione”, “apparizione divina”, “venuta” e si riferisce all’apparizione di Gesù bambino all’umanità rappresentata dalla visita dei tre Re Magi nel Cristianesimo occidentale e dal battesimo nel Cristianesimo Orientale.

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