I Tarocchi e le feste popolari palermitane: San Martino
Anche a San Martino, il Dio delle battaglie, il popolo palermitano è devoto.
Devoto al suo solito, si intende vale a dire banchettando a maggior gloria del Santo.
E’ un tal giorno che si imbandiscono a tavole più grassi tacchini della terra e cotesta del tacchino è un’abitudine così inveterata che tu non sai bene se la festa sia in onore del Dio Martino o del Dio tacchino: è un bellissimo argomento per un archeologo.
Il dolce occasionale di San Martino è il biscotto: un biscotto sui generis grosso e rotondo e per conservare intatte le sacre tradizioni degli avi cotesto biscotto bisogna inzupparlo nel moscadello e crepi l’avarizia!
(fonte: Enrico Onufrio, a.d. 1882)
L’interpretazione dei tarocchi: il cavaliere di spade
Il Cavaliere di spade monta un cavallo bianco corazzato simbolo di invincibilità.
Come il Fante di spade il Cavaliere è vestito con l’armatura completa e sfoggia un cappello coperto di piume, che erano il simbolo di orgoglio durante il Rinascimento.
Il Cavaliere è raffigurato di profilo a sinistra (la direzione del male) ed impugna una spada sollevata nella mano destra. Il suo portamento dignitoso e composto indica che è sempre disponibile a combattere per una giusta causa ma non dovrebbe essere chiamato impegnarsi in cause futili
Immagine dritta: dritta galanteria ed eroismo, può anche segnalare un cambiamento improvviso e l’assunzione di rischi.
Immagine al contrario: passivo, irresponsabile presuntuoso
(fonte: Tarocchi d’oro Visconti Sforza, Ed. De Vecchi)
fonte delle immagini: Golden Art Noveau Tarot