Il signore dei libri. La sfida di Pietro Tramonte, di Marcello Mussolìn
Il signore dei libri
I libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito.
(“L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón)
Ne avevo scritto nel 2014, anzi, l’avevo fotografato accompagnando la pubblicazione delle mie foto con un bellissimo articolo di Mario Pintagro, tratto da “La Repubblica” del tempo.
Lo avevo incontrato in giro per Palermo: fiere del libro, marine di libri, vie dei librai e chi più ne ha più metta, sempre con la promessa di “venirti a trovare”.
Ci sono andato, infine.
E’ un fiume in piena quello che ci accoglie davanti alle “bancarelle” della sua “Biblioteca Itinerante”.
Palermo felicissima? mi chiede. Ma lo sai perché Felice ?
Non pensare all’uso scontato che se ne fa oggi di “beato, fortunato”. No, guarda i latini, che dettero alla voce “felice” il significato di qualche cosa di “ricco”. Stessa radice di “fecundus”. Presso i latini un albero felice era un albero pieno di frutti, per cui quando oggi diciamo felice a qualcuno o qualcosa, riappropriamoci dell’originario significato: Palermo è felicissima perché piena di doni, ricca di frutti, di tesori.
Questa è la mia, la vostra Palermo felicissima.
Cosa puoi domandare ad uno così? Decine di interviste: giornali, radio, televisioni hanno parlato di lui. Persino la BBC.
un giorno – ci racconta – erano le sei meno un quarto (io chiudo alle sei) si ferma un taxi e scendono tre persone. Siamo della BBC, è possibile fare un intervista? avevano il microfono antifruscio, quello lungo …
Stavano andando alla Vucciria per documentare lo street food, ma avendo sentito parlare della mia biblioteca itinerante si sono fermati… ed è nato il servizio sullo “street read”. L’intervista è andata in onda nel settore anglofono.. Canada , Australia, Inghilterra.
5 minuti dedicati a Palermo ed hanno intervistato me…. ma a voi della BBC chi ha detto di questa mia biblioteca? Signor Tramonte, ma le pare che a Londra non c’è Internet? ormai giunge qualunque notizia.. è il villaggio globale: peggio di un paese piccolino dove una cosa la sanno tutti…
Internet è come un paese piccolino.
Pietro Tramonte ha quasi … Ok, gli anni li ha ma non li dimostra. Non è un luogo comune. Immagino che questa idea della “biblioteca itinerante” lo stia ringiovanendo. Ha cominciato 5 anni fa quando, andato in pensione e non volendo stare a casa, decise di prendere i suoi libri, portarli qua e creare una sorta di biblioteca per tutti, all’aria aperta.
Il qua non è un ritrovo Liberty nel circuito magico della città da bere. Siamo a piazza Monte S. Rosalia, vicino alla Vucciria. Dignitosissimo, è vero, ma lontano dai punti nevralgici del commercio cittadino.
Un pazzo? Una scommessa persa con qualcuno ?
Forse. Ma la gente accolse positivamente questa idea e sempre più numerosi vennero giovani, meno giovani, anziani, bambini.
Una girandola di scambi, di acquisti, di vendite, di regali: un dedalo di scaffali che ormai conta quasi 50mila libri: questa mia biblioteca piano piano nel tempo ha – diciamo – preso un connotato sociale, perché molte persone che prima, per esempio, venivano qua solo per curiosità, magari senza prendere nulla, adesso poi anche nel vicinato, nel quartiere, prendono un libro, lo vogliono prestato, lo riportano, quindi si sta creando un giro, qualcosa di propositivo, di positivo, …..
I bambini, e gli anziani, poi.
Ad ogni bambino che passa, Pietro regala un libro.
Gli anziani: le persone anziane, aggiunge Pietro, non vengono mai incentivate, per cui dico loro sempre di darmi una mano. Qua non ci si annoia: è una marina di persone, vengono inglesi, francesi, tedeschi. Se una persona mi dice “signor Piero io oggi non ho niente da fare mezz’oretta, la posso aiutare a sistemare libri?” io gli dico perchè no ? sistema i libri … e gli regalo un libro, due.
Un vortice. Non solo bimbi ed anziani: libri a chi lascia un like su Facebook, libri a chi compie gli anni, libri a chi gli sta simpatico, libri a chi non gli sta simpatico ma si appresta a diventarlo.
Sto cercando vanamente di scoprire segreti nascosti o informazioni particolari: Figlio del maestro Tramonte di Gibellina, studente a Mazara: a casa, grazie a Dio, non mancavano i libri, per cui fin da piccolino ho respirato un po’ quest’aria. Questo fatto mi ha sempre accompagnato, fino alla età della pensione. Poi, mi sono bastati tre giorni di pensione per decidere cosa fare “da grande” ….
Ma questa non è una chicca. La racconta a chiunque gliela chieda.
Ma forse…. Piero legge tanto, per cui, forse, se gli domandassi del libro “della vita”…
un libro su tutti? E’ il libro che ha le pagine bianche sul quale ognuno può scrivere ciò che vuole. quello è il libro più importante, perchè riguarda noi, la vita sua. Giri le pagine e puoi scrivere quello ciò vuoi: il proprio libro. Poi se per esempio parliamo ….
posso leggerti una poesia?
Un fiume in piena, dicevamo, capace di saltare da una domanda all’altra, di parlare di mille cose, di interrompersi per regalarti una sua poesia. Che – visto dove verrà pubblicata questa “cosa” che sto scrivendo e alla quale non riesco a dare né un capo né una coda – non può che essere sulla “nostra” felicissima Palermo.
io raffiguro Palermo come una libellula di palude
che scarta velocissima i pericoli dell’aria
ombra fugace di qualcosa di irreale
forte acciaio che sgorga sangue al minimo tocco
acqua stagnante e limpida,
contemporaneamente
ti cercano il fato e la morte,
la vita ed il nulla
secoli di uomini timorosi ed eroi ti hanno solcata
palermo mia
come nave ed oceano insieme
ti rivedrò un giorno,
lacrima sui visi del lutto
e sarai per tutti noi
il profumo del giorno dopo.
E adesso basta, mi dice. Mio padre, il maestro Tramonte, mi ha sempre detto che una poesia e basta perchè poi stufa.
Se passate da Piazza Monte S.Rosalia, qui a Palermo, andatelo a trovare. Magari vi racconta la storiella di Giovanni, quel tipo che, giunto ad età assai matura, diciamo intorno ai 90, e ricco sfondato fu avvicinato da dieci ragazze bellissime, che gli chiesero “ma cosa te ne fai dei soldi? approfittane. e lui… ne approfittò. Insomma divenne proverbiale il caso di Giovanni, che ci finieru i picciuli, e ci aumentaro l’anni.
E ride, Pietro Tramonte detto Piero.
O magari vi legge una poesia. Lui è sempre lì, dalle 9 alle 18. Anche i libri ci sono, sempre: protetti dalle intemperie grazie ad un sistema apparentemente rudimentale ma estremamente funzionale di teloni di plastica: lo vedì qui ? l’altro giorno ha piovuto fortissimo e … non si è bagnato un libro: vedete questi palazzi, è la mia fortuna perchè i palazzi in un certo senso cautelano: che dire? Ottimismo, prima di tutto.
Felicissimo lui come noi di Palermo Felicissima
L’importante è che non dimentichiate di mettere un like sulla sua pagina facebook.
Marcello